Di fronte al mondo degli affari, la RN non cerca più di spacciarsi per un partito “ragionevole”

Le inchieste giudiziarie contro il Raggruppamento Nazionale si stanno accumulando, aggiungendosi alla condanna ancora indigesta di Marine Le Pen, spingendo il partito di estrema destra a virare definitivamente verso teorie del complotto in stile Trump, osserva la giornalista svizzera sul quotidiano "Le Temps". Questo scredita la sua strategia di normalizzazione.
“Stanno cercando di mettere il bavaglio al primo partito francese!”, ha esclamato il Raggruppamento Nazionale (RN) in una e-mail inviata alla sua base mercoledì sera [9 luglio]. Il partito di estrema destra francese, uscito vincitore dalle ultime elezioni, ha denunciato “un attacco estremamente grave al pluralismo e al cambiamento democratico nel nostro Paese”. “Faremo di tutto per impedirci di arrivare al potere”, ha aggiunto il giovane presidente del partito, Jordan Bardella.
Di fronte all'accumularsi di problemi legali, il Raggruppamento Nazionale ha chiaramente deciso di puntare tutto su una strategia difensiva aggressiva, affidandosi pesantemente alle teorie del complotto e relegando in secondo piano la sostanza dei casi in continua crescita. A rischio di screditare la strategia di normalizzazione che ha favorito il partito negli ultimi anni.
Va detto che la mole di casi sta raggiungendo nuovi picchi. Il recente accumulo è ovviamente iniziato con la condanna in primo grado di Marine Le Pen nel caso degli assistenti parlamentari europei fittizi, una decisione che la rende temporaneamente ineleggibile.
Martedì, poi, la Procura pubblica europea ha annunciato di aver aperto una nuova indagine su presunte irregolarità finanziarie nel gruppo parlamentare di estrema destra a cui apparteneva il RN prima del 2024.
E infine
Courrier International